COSA CI INSEGNA IL TENNIS di Francesco Cuomo 18 ANNI Il confronto con se stessi è una cosa alla quale prima o poi giungiamo tutti nella nostra vita, molto spesso cerchiamo di rimandarlo, ritenendo di essere già consapevoli e maturi abbastanza da non dover ascoltare noi stessi, da non dover confrontarci con il nostro io. Questo accade spesso negli adolescenti, soprattutto in coloro che si mostrano sicuri di sè al mondo e poi si scoprono deboli e fragili dentro. Il tennis insegna questo, chi gioca per vincere deve guardarsi dentro, è come se si trovasse di fronte ad uno specchio piuttosto che ad un avversario, in cui ognuno si rivede: le proprie passioni, i sentimenti, le paure... nulla può ne deve sfuggire a chi gioca per vincere... perché il segreto, il vero segreto del tennis è quello di saper battere se stessi piuttosto che un avversario: Seneca diceva “Rivendica te stesso”, ebbene allo stesso modo soltanto se conosci te stesso potrai pensare di battere un altro player. A chi afferma che la condizione fisica e la tecnica di un giocatore sono le doti essenziali si dovrebbe ricordare che l’atteggiamento mentale è fondamentale, è ciò che non si impara mai fino in fondo se non quando è una dote naturale: un perdente con una tecnica sopraffina resterà sempre un perdente anche contro un avversario più debole da punto di vista fisico ma con una predisposizione mentale alla vittoria. La differenza fondamentale sta nell’atteggiamento verso una partita: colui che sarà eccitato da un avversario più forte, che darà tutto se stesso in ogni singolo colpo avrà molte più possibilità di vincere rispetto a chi, anche se più forte, giocherà in modo svogliato senza ritenere di dover dare il massimo.... vincente è colui che crede nella vittoria anche a un passo dalla sconfitta, perdente + chi invece a metà match, sotto di un paio di game, lascia perdere tutto a prescindere, è colui che ha paura di vincere. Certo paura di vincere, sembra un ossimoro... una contraddizione. Eppure non è così: vincere non è facile; quando si gioca in campo non si cerca solo di mettere la palla in modo che il tuo avversario non c’arrivi ma piuttosto si cerca di piazzarla per vedere se si è in grado di piazzarla, se il tanto allenamento ha dato qualche frutto oppure no; l’importante non è piazzarla ma il provarci, capire che si è in grado di superare una difficoltà, di vincere se stessi. Questo ovviamente non riguarda solo la sfera del tennis, ma tutta la vita: ci saranno difficoltà sempre maggiori(lo studio, i compiti, gli esami, il lavoro e quant’altro) noi saremo in grado di affrontarle? -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Che dire , un tema , un trattato di filosofia, misto alla psicologia, un po’ di tutto. In ogni modo grandi verità dalla “penna” di un ragazzo di 18 anni che grazie ad una racchetta , ad una pallina agli amici, e’ riuscito a capire che lo sport aiuta tantissimo nella crescita di ognuno di noi. E pensare che il nostro “ricciolone d’oro”, il nostro Francesco da piccolo era un bimbo timido , insicuro, capace solo di vedere il negativo anche laddove di negativo c’era ben poco; sul campo era sempre un perdente già prima di cominciare. Chi avrebbe mai pensato, qualche anno fa, che avrebbe saputo esporre concetti così sottili ?. Incredibile. Sembra un trattato di un atleta che gira il mondo sui campi, che sa tutto di psicologia dello sport , invece e’ il tema di un ragazzino (direi forse oramai un uomo) di 18 anni che, con tanta passione in questi anni ha capito , colpendo infinite palline, come si fa a poter vincere, a superare tutti gli ostacoli tecnici e mentali.Ti chiedi se saprai affrontare le difficoltà ? Rileggi il tuo tema , ti sei risposto da solo, la cosa fondamentale che tu abbia tutti gli elementi per saper affrontare queste difficoltà , e questo non e’ poco. Il tennis, come tutti gli sport singoli , sono lo specchio della vita, da piccolino perdevi sempre ora ciò non succede quasi più!! Se ti fa stare tranquillo la paura di vincere non e’ un ossimoro, come lo chiami tu , una contraddizione, ma una grande realtà dello sport che ha fatto perdere soldi trofei posizioni nel ranking mondiale , a centinaia di atleti di fama mondiale , sci , golf , tennis , scherma , tutti gli atleti di sport singolo, vivono ciò che tu hai descritto nel tema di Natale! Grande Francino !!!